“Colore e Musica” personale di Alfredo Pieramati – Galleria Civica E.Mariani – Seregno

on Sabato, 07 Marzo 2015. Posted in Eventi

“Colore e Musica” personale di Alfredo Pieramati – Galleria Civica E.Mariani – Seregno

Colore, tanto colore. Forme, le più diverse. Luce, forte, penetrante.

Con questo si potrebbe riassumere l’arte di Alfredo Pieramati.

 

Artista milanese,  di chiara estrazione figurativa - anche se nelle sue ultime evoluzioni il paesaggio, lascia sempre più spazio all’astrazione ed al concettuale - è personalità forte ed incisiva.

Formatosi nella decorazione e nella comunicazione fa della pulizia del segno la sua principale declinazione poetica.

 

Le origini della sua arte partono da quella indimenticabile serie di vedute che hanno addobbato migliaia di pareti negli anni settanta (celebri i suoi scorci della “vecchia Milano” rivisitati in chiave naif e caratterizzati da tipicità legate al territorio), per approdare poi, ad un segno ed una cifra stilistica, di facile identificazione. Di fronte ad un’opera di Pieramati, difficilmente ci si sbaglia. I colori, le forme, “il tutto” è dichiaratamente personale. Che sia un paesaggio alpino, con le sue tipiche casette innevate, o una vela spiegata al vento, la paternità è certa. Ed è proprio questa riconducibilità che fa di questo artista, un animatore culturale di forte personalità, indiscusso successo e grande spessore.

 

Interprete di una rivisitazione figurativa che rilancia a chiare lettere quell’indimenticabile capitolo della storia dell’arte denominato “realismo magico”, dove la realtà, pur rimanendo evidente, lascia spazio alla fantasia, è oggettivamente artista completo.

 

Anche nell’espressione concettuale, di ultimissima produzione, è evidente la forza creativa dell’artista. Cd, forme astratte, linee, contribuiscono ad esprimere concetti di grande contemporaneità, attraverso una rielaborazione di un attuale ready-made.

 

Dal “computerismo” al “Concetto virtuale” segna questo momento creativo, esposto in questa sede, dove le forme si colmano di riferimenti “POP”. Citazioni ai grandi miti della musica, agli oggetti del consumismo, ai simboli della civiltà occidentale. In una sorta di omaggio a Jacques Derrida, la mostra in oggetto non appaga solo la vista di colui che guarda, colma anche la mente di colui che ragiona e lascia da parte tutta una serie di facili estetismi.

 

Testo di Roberto Milani